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OPPO illustra i dati sul sonno degli italiani e perchè serve monitorarlo

di Michele Ingelido

Domani 18 marzo è la Giornata Mondiale del Sonno: una ricorrenza che mette in risalto le nostre abitudini notturne ponendo l’accento su problematiche che a volte non ci fanno vivere a pieno la giornata. Proprio in occasione di questa ricorrenza OPPO e YouGov hanno lavorato insieme per verificare le abitudini di riposo degli italiani.

La ricerca ha messo in evidenza i cambiamenti nel sonno causati dall’influenza della pandemia e l’importante ruolo che la tecnologia può avere per farci dormire meglio. Viene inoltre fuori un dato molto rilevante: il 57% degli italiani ha difficoltà nell’addormentarsi e ciò accade anche con una certa frequenza. Tre italiani su quattro vanno a dormire prima di mezzanotte, tuttavia si dorme tendenzialmente meno di 7 ore in media e ciò non è affatto sufficiente.

La categoria di persone che riscontrano maggiori difficoltà nell’addormentarsi sono le giovani donne (58%), un po’ meno gli uomini (42%), e i motivi di queste difficoltà risiedono molte volte in temi di attualità o relativi alla propria vita personale. Tutta colpa del nostro stile di vita frenetico. Ma cosa si fa maggiormente per risolvere i problemi di sonno?

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Il 27% delle persone ricorre a tisane rilassanti, il 13% sceglie la musica e l’11% la mindfulness. Molto diffuse sono attualmente le applicazioni che emettono rumori bianchi come le onde del mare, ma anche le camomille con ingredienti rilassanti. Gli italiani credono che i fattori più importanti per il sonno siano la scelta del materasso giusto (57%), di un cuscino comodo (53%) e del silenzio (50%).

Due persone su tre scelgono di tracciare il sonno acquistando uno smartwatch per monitorare le ore dormite a notte (49%), monitorare la qualità del proprio riposo (47%) e tenere traccia della frequenza cardiaca (37%). Gli smartwatch possono integrare avanzati sistemi di analisi del russamento e segnalare disturbi del riposo. L’uso degli indossabili per monitorare attivamente il sonno è cresciuto del 60% in tempi di pandemia, tanto che i wearable sono diventati tra i principali metodi per la lotta alla stanchezza.

I principali utilizzatori degli smartwatch sono uomini giovani e con un lavoro a tempo pieno, con grandi responsabilità lavorative. L’ansia, la tensione e l’uso dei social network e di altri servizi online nelle ultime ore del giorno contribuiscono a generare difficoltà di rilassamento, a tardare l’addormentamento e a rendere superficiali le prime fasi del sonno. Il 74% degli utenti che usa uno smartwatch per monitorare la propria salute fa fatica a separarsene.

Lo smartwatch che monitora meglio il sonno è OPPO Watch Free, che grazie alla funzionalità OSleep riesce ad analizzarlo in ogni fase e a fornire suggerimenti per riposare molto meglio. Dal 18 al 27 marzo il Watch Free sarà in promo su OPPO Store a 99,99 euro in bundle con le cuffie Enco Air.

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