La disputa legale di OPPO con Nokia è costata alla Green Factory un ban in Germania, seguito da un ulteriore ban anche in Francia, i quali hanno messo seriamente a rischio la presenza del brand sul mercato europeo. La stessa battaglia legale, riguardante degli importantissimi brevetti sulla tecnologia 5G, è proseguita anche in Cina, dove però i risultati sono stati tutt’altro.
La corte cinese di Chongqing ha infatti deliberato in favore di OPPO, abbassando i costi di licenza che la Green Factory deve pagare a Nokia per l’utilizzo dei suoi brevetti dal 2G al 5G. Questi brevetti sono essenziali per garantire che i prodotti aderiscano agli standard industriali e il colosso finlandese pretendeva il pagamento di costi di licenza più alti da parte del gigante cinese.
Nokia ha già dichiarato di voler fare ricorso a questa decisione, definendola una questione limitata alla sola giurisdizione cinese. In realtà non è esattamente così, perchè le corti cinesi hanno assunto un’importanza molto rilevante nello stabilimento delle royalty sui brevetti, con influenze anche sui mercati globali. Basti pensare a quando OPPO ha vinto una battaglia legale simile contro Sharp in Cina, dalla quale è risultato un accordo di licenza tra i due brand valido non solo in Cina ma a livello globale.
Questa disputa potrebbe quindi avere influenze sulle norme per i brevetti tecnologici in tutto il mondo. La corte cinese ha stabilito che la somma che la Green Factory dovrà pagare per i brevetti andrà da 0,707 a 1,151 dollari per ogni smartphone venduto, in base ai mercati. Nokia invece chiedeva molto di più. Questa vicenda starà avvicinando OPPO alla fine del ban europeo o renderà il colosso finlandese ancora più agguerrito nel raggiungere i traguardi già raggiunti con le corti tedesca e francese?
